LE SPECCHIE

 

----------Cercare il termine "specchia" su vocabolari ed enciclopedie è cosa vana, trattasi di termine dialettale salentino derivante dal latino "specula": osservatorio, vedetta; ed è proprio a questo che erano adibite, a posti d'osservazione, di vedetta. Permane il termine, ormai disusato, di "specola" che stà per osservatorio astronomico.    

                               

Zoom

 

----------La tecnica di costruzione, come per i "pajari" (pagliai), risale alla preistoria, infatti, è facile immaginare che dopo le caverne, i primi tentativi dell'uomo di costruirsi un abitacolo sono stati quelli di sovrapporre massi informi prima e pietrame più piccolo e maneggevole in tempi successivi ricavato con le tecniche più disparate: facendo precipitare i massi, scalfendoli con attrezzi di pietra più dura o reperendolo allo stato naturale. Possono consistere in un monolocale simile ai notissimi "pajari" o in più locali. La loro altezza, secondo il De Giorgi (1), ".Dovè essere dai 15 ai 25 metri cioè presso a poco quella dei Nuraghi più elevati della Sardegna. Le specchie così come oggi le conosciamo sono da attribuire ai Messapi, la cui venuta nel Salento, provenienti dall'Illiria intorno al 1000 a.C..

 

 

  L'architettura dell'opera ben si evince dall'indice:

Pag.

Introduzione

5

Premessa

7

Jesus Maria - 1591 -

9

Capitolo Primo - La preistoria

11

Capitolo Secondo - Dalla preistoria alla fine del Medioevo

31

Capitolo Terzo - Il Cinquecento

73

Capitolo Quarto - Il Seicento

113

Capitolo Quinto - Il Settecento

143

Capitolo Sesto - L'Ottocento

173

Capitolo Settimo - Il Novecento

253

Capitolo Ottavo (Appendice finale) - Il dialetto galugnanese. Usi e costumi...  

403

Conclusioni

451

Bibliografia

453