LEVERANO
Leverano, m. 37 sul livello del mare, abitanti circa tredicimila, vivace centro agricolo e commerciale sorge a circa 16 km dal capo-luogo provinciale di Lecce e a 10 km dal mare Jonio.

CENNI STORICI
Leverano e il suo territorio hanno origini antichissime testimoniate da reperti archeologici e rafforzate da suggestive attestazioni di storici locali del seicento e settecento. E' stato scoperto ulteriormente, a sud-ovest del Centro abitato un insediamento neolitico (atualmente l'unico nell'entroterra). Cocci in ceramica, un'ascia ed altro materiale litico reperiti in una grotta delle dimensioni di circa 300 mq., fanno sperare in ulteriori ritrovamenti preistorici. Per primi i Messapi frequentarono il territorio e di essi restano tracce nel luogo di culto presente a "Scala di Furnu" nella vicina marina di Porto Cesareo e dedicato alla dea messapica Thana. Resti di ceramica micenea sono sparsi un po' dovunque lungo la costa jonica e attestano la presenza greca; maggiori sono, tuttavia, i segni della localizzazione romana nell'area dell'Arneo, allargandosi dalla costa nell'entroterra. Iscrizioni romane ritrovate a Porto Cesareo e in Località Case Arse presso il fondo "Pozzo Seccato", una stele funeraria rinvenuta in località Belvedere presso Torre Lapillo e sette colonne di cipollino verdognolo (incrostate di depositi calcarei ed adagiate sul fondo marino tra Torre Chianca e l'isolotto "Lu Squeiu") sono tutte testimonianze della presenza romana nella nostra area.

Testimonianze glottologiche confortano l'ipotesi suggestiva di un'origine romana dello stesso centro abitato di Leverano. Per la toponomastica, il toponimo prediale Libe-rianu (Liberius), riportato dal Colella, ha riscontro anche nelle più antiche attestazioni come le Rationes Decimarum del 1324 (dove figura il derivato Livoranum). Nell'onomastica classica la presenza di un nome servile Leporius/Leporus farebbe pensare all'esistenza di una villa rustica che avrebbe probabilmente gravitato nell'area su cui, successivamente, sarebbe sorto il centro abitato di Leverano.


Sul paesaggio agrario costituito dai Romani agirono, con gli anni, diversi agenti come la crisi della manodopera servile e le devastazioni operate da numerose scorribande ed invasioni barbariche, costringendo la popolazione ad abbandonare vecchi siti ed occuparne altri. L'attuale centro abitato di Leverano, secondo il Marciano, illustre corografo e geografo leveranese, sarebbe stato edificato nel 540 d.C. dai superstiti alla distruzione dei casali vicini di Torricella e Sant'Angelo, operata da Totila nel 538 d.C.


D'altronde è noto che, fin dal IV sec, tutto il territorio subì le scorrerie dei pirati, predoni e briganti costringendo le popolazioni a raggnipparsi e fortificarsi in torri di difesa e sorveglianza (pyrgoi) e a chiudersi in un'autarchia ed autonomia politico-amministrativa.


La ripresa economica operata nell'XI sec. dai Normanni, sostituitisi agli Svevi, tuttavia, non allontanò la minaccia di devastazioni e saccheggi e la popolazione continuò a difendersi addensandosi in centri e masserie fortificate e in casali, che allargarono i propri confini e si fortificarono. Nel territorio di Leverano è possibile ancora localizzare, col ricorso a differenti fonti, alcuni dei molti casali ricordati dal geografo salentino Cosimo De Giorgi nel secolo scorso: il Casale di San Niccolò d'Arneo, i casali di Lucugnano, del Cardo, Torricella e Sant'Angelo. Dal sec. XII in poi, con la divisione in baronie e signorie operata dagli Altavilla, la storia di Leverano si collega a quella di Copertino al cui feudo Leverano fu accorpato. Allorché ai Normanni succedettero gli Svevi Leverano divenne uno dei centri più importanti della guerra.



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